Da agosto la spendig review è legge, chi si aspetta
finalmente equità, collezionerà l’ennesima delusione. Non vengono tolti
privilegi alla Chiesa, i redditi dei ricchissimi non vengono intaccati,
ancora una volta non c’è il divieto di cumulo degli incarichi pubblici
(per la gioia del presidente Inps Mastrapasqua, l’uomo da oltre un
milione di euro di incarichi… quando si dice contento come una Pasqua),
chi detiene beni pubblici in concessione continuerà a fare il bello e
cattivo tempo, spese militari tutte al loro posto. Di seguito alcuni dei
“tagli”
previsti: per gli stipendi dei manager e dei dipendenti delle società
non quotate partecipate dallo Stato, compresa la Rai, viene previsto un
tetto di 300.000 euro dal prossimo contratto (come dire… è giusto che ci
siano persone con un reddito al di sotto della soglia di povertà ed
altre che prendano soldi pubblici in abbondanza anche in tempi di crisi).
Salta l’obbligo per le autonomie locali di tagliare o accorpare enti e
agenzie (la Regione Abruzzo per i suoi vari enti spende oltre 128
milioni di euro), ma resta l’obiettivo di ridurne la spesa almeno del 20%. Escluse dai tagli
le istituzioni che gestiscono servizi socio-assistenziali, educativi e
culturali (come dire… non si taglierà sui vari consigli amministrativi
ma sui dipendenti che costano). Sulle Province: gli enti dovranno essere
ridotti ma con un “riordino” e non una “soppressione”. Restano i
requisiti minimi di popolazione e territorio, che eliminano le
amministrazioni più piccole, e per i Comuni che vogliono cambiare
Provincia dovrà esserci contiguità territoriale. Entro 90 giorni ogni
Regione dovrà trasmettere al governo una proposta di riordino (come
dire… a discrezione delle buone o cattive Regioni).
Nella Pubblica Amministrazione, riduzione del 20% dei dirigenti
pubblici, -10% del personale non dirigente. Per il personale del
ministero dell’Interno e per i diplomatici e i dirigenti del ministero
degli Esteri il termine per la riduzione degli organici viene spostato
al 30 aprile 2013, sei mesi in più rispetto al 31 ottobre 2012 stabilito
per tutti (come dire… vi lasciamo respirare fino a nuove elezioni, poi la patata bollente si passa a chi verrà dopo).
Nuovo taglio di 5 milioni di euro per le risorse dedicate alle
intercettazioni telefoniche. Ne beneficiano però gli uffici giudiziari
sul territorio, che così dovranno fare tagli
per 30 milioni e non più per 35 milioni (come dire… tornate a prendere
“certi” appuntamenti per telefono per risparmiare carta).
Multe raddoppiate per le proteste dei lavoratori nei servizi pubblici
essenziali fatte in violazione della legge sullo sciopero (come dire o
questa minestra…). Buoni pasto per i dipendenti pubblici non oltre i 7
euro, dal 1° ottobre, e stop alle consulenze esterne ai dipendenti in
pensione (come dire… nei call center possono continuare ad averli da 4
euro come quello che guadagnano l’ora). Nella sanità l’addizionale Irpef
più cara per le Regioni in deficit sanitario (come dire… il debito lo
hanno contratto i cittadini e non chi ha amministrato con i piedi). Tagli ai posti letto negli ospedali: 3,7 ogni 1000 abitanti – oggi è 4 (come dire… la popolazione anziana aumenta, servitevi della sanità privata).
Taglio del 50% alla spesa per il noleggio delle auto blu e per i
buoni taxi rispetto al 2011 (come dire… continuate ad avere privilegiati
con i vostri 16mila euro al mese). Slitta di due anni l’obbligo del
taglio del 15% degli affitti per immobili in uso alle amministrazioni
(come dire… nel frattempo vendiamo gli immobili e li riaffittiamo ai
vari Tronchetti, Montezemolo…). Non c’è da meravigliarsi se l’Italia è
nel mirino degli speculatori e lo spread continua ad essere lo spaventa-investitori. E se Monti non avesse pronunciato le parola austerità, equità fino alla nausea?
(Samanta Di Persio, “Come dire spending review”, dal blog “Cado in piedi” del 16 agosto 2012).
Fonte:Libre.it
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