martedì 31 gennaio 2012

Mura (Idv): "Tagli di 1300 euro? In realtà prenderemo sempre lo stesso. Ma il problema sono i vitalizi pregressi"

di Ignazio Dessì "Tagliati di 1300 euro gli stipendi dei deputati", titolavano le maggiori testate giornalistiche italiane. Ma fu vera gloria? O si tratta in gran parte di mero fumo negli occhi? La decurtazione degli stipendi di deputati e senatori doveva suonare come un segnale forte, di equa suddivisione dei pesi su tutte le categorie sociali, compresi i parlamentari. Invece rischia di rivelarsi la solita presa per i fondelli agli occhi dei cittadini. Sì, perché con la regolamentazione partorita alla Camera (la palla passa ora al Senato) in definitiva si abbassa il costo sostenuto dallo Stato ma le retribuzioni della Casta restano invariate. E c’è di più. I vitalizi cederanno il passo al sistema pensionistico contributivo a partire dal 1° gennaio 2012 ma i parlamentari che non li percepiscono e che erano in carica nel periodo precedente continueranno ad averne diritto fino a quel giorno. Per questo motivo l'Idv ha votato contro nella riunione dell’Ufficio di presidenza della Camera che ha ratificato il provvedimento. “Ci aspettavamo più coraggio e una riforma più radicale”, dice a Tiscali Silvana Mura, rappresentante dei dipietristi in quell'organismo e persona particolarmente sensibile al tema dei costi della politica. Onorevole Mura, ci spiega perché ha votato contro la nuova normativa sui vitalizi? “Noi volevamo eliminare il 31.12.2011 come spartiacque tra il vecchio e il nuovo regime. In questo modo, per tutti i deputati che oggi non percepiscono i vitalizi e sono in carica, l’importo sarebbe stato calcolato comunque sulla base dei contributi versati anche per il periodo precedente”. Molti parlamentari parlano di diritti acquisiti. “Il principio dei diritti acquisiti non vale in questo caso, perché i vitalizi non sono equiparabili alle pensioni. Inoltre chi è ancora in carica non percepisce il vitalizio, quindi la sua situazione è diversa da quella di chi ne gode già. Ciò è tanto vero che l’età, che pure era calcolata alla luce del vecchio regolamento, non è stata considerata un diritto acquisito bensì una scelta politica. Allo stesso modo nulla vietava di modificare le norme sugli assegni vitalizi. Questi, del resto, sono nel mirino non solo per gli importi o per la facilità con cui matura il diritto ma soprattutto per il peso che esercitano sui bilanci di Camera e Senato”. Passiamo all’aspetto del taglio sulle retribuzioni. Si mormora che quanto si vuol far passare per diminuzione dei vostri emolumenti sia nient’altro che un mancato ulteriore aumento. Com’è questa storia? “Il fatto di essere passati al sistema contributivo, con l'adozione di questo nuovo regime previdenziale per il parlamentare, comporterà l’applicazione di un nuovo regime fiscale. Mentre quanto versato per i vitalizi costituiva base imponibile per l’indennità parlamentare, col passaggio al nuovo sistema ci sarà una diminuzione del reddito imponibile. L’indennità lorda quindi cala, per cui c’è un risparmio per lo Stato. Sugli 11.700 euro di cui tutti abbiamo parlato ci sarà un risparmio di 1.300 euro circa. Questo perché dalla base imponibile si toglieranno appunto i contributi versati”. Mi faccia capire, quindi voi in definitiva - alla faccia del taglio - percepite sempre lo stesso ammontare? “Sì, alla fine noi prendiamo sempre quei 5mila euro di indennità. Io comunque approvo questa misura. Certo l’avrei bocciata se alla fine fossimo andati a prendere, quanto al netto, più di quanto prendiamo ora. Il netto invece resta invariato, ma – questo è il dato positivo – c’è un notevole risparmio per le casse dello Stato”. Ovvero? “In pratica adesso un parlamentare costerà circa 10.500 euro rispetto agli 11.700 di prima”. Invece la questione dei vitalizi pregressi quali cifre mette in campo quanto a risparmi per le casse pubbliche? “Stiamo parlando di circa 140 milioni nel 2013. Passare dal sistema vitalizio al sistema contributivo significa che siamo equiparati ai dipendenti della pubblica amministrazione, quindi un terzo dei contributi lo pagheremo noi e due terzi il parlamento, e questo per me non va bene. In sostanza comunque è l’importo che spaventa perché, per risparmiare di più - in linea con quanto si chiede a tutti i cittadini - sarebbe stato giusto passare a questo criterio senza lasciare pregressi”. Ma lei è per l’abolizione completa dei vitalizi? “No, per me va bene passare al sistema contributivo, ma per tutti”. Ci può fare un esempio per spiegare meglio cosa significa escludere dalla disciplina contributiva i deputati in carica per il periodo precedente al 1 gennaio 2012? “Prendiamo il mio esempio. Io ho fatto due anni nella scorsa legislatura e tre anni in questa, per cui, fino al primo gennaio, ho diritto ai cinque anni precedenti col sistema vecchio. Poi, dal 1 gennaio di quest’anno, godrò del sistema contributivo pro quota. Non trovo giusto che per quei miei 5 anni si applichi il vecchio sistema. Bisognava avere il coraggio di essere più radicali. Ripeto, se si è elevata l’età per percepire il vitalizio dai 50 ai 65 anni o, in casi particolari, a 60 si poteva anche introdurre la nuova disciplina subito anche per chi non percepisce attualmente il vitalizio, senza eccezioni”. Lei sa che l’on. Giuseppe Consolo del Fli ha annunciato di voler pubblicare i nomi di coloro che ricorreranno contro i tagli ai vitalizi? “Ovviamente non è un problema che mi riguarda. Per altro chi fa ricorso lo fa per l’età. Cosa che avvalora ancora di più quello che sosteniamo io e la Idv: cioè che il vitalizio non è una pensione e quindi non si può parlare di diritti acquisiti. E del resto, se si doveva affrontare la conseguenza dei ricorsi, tanto valeva avere più coraggio ed eliminare anche il discorso del pregresso”. Mi consenta un’ultima domanda, perchè c’è una osservazione che il cittadino comune fa riguardo a tutta questa vicenda: ovvero che un magistrato, un giornalista, un docente, che arriva in Parlamento, dopo 5 anni - sia col vecchio sistema che col nuovo - avrà diritto a percepire comunque insieme alla pensione da magistrato, giornalista o insegnante quella da deputato. Non le sembra in ogni caso un privilegio? “Beh, sì. Stiamo parlando di un cumulo di pensioni che non va assolutamente bene e le posso dire di non essere d’accordo. Una posizione che accomuna anche il mio partito. Mi sento di affermarlo perché abbiamo preso posizione su queste questioni già in tempi non sospetti e vorrei si capisse che la nostra non è facile demagogia”. Fonte Tiscali.it

ATTENZIONE... Ci stanno manipolando? SI E LO STANNO FACENDO PER CHI?

LO STATO ITALIANO SI STA METTENDO REALMENTE D'IMPEGNO PER FARE PIU' SCHIFO DI BERLUSCONI.... 
VUOI VEDERE CHE LO STANNO FACENDO APPOSTA PER FAR DIMENTICARE LE MALEFATTE DEL NANO??? 
 Vogliono indurci a credere che la colpa di quello che accade non e' sua e dei suoi adepti????
 Amici lettori, non dimenticate, non fatevi soggiogare da quello che dicono e da quello che fanno...
Chiedetevi ogni giorno come siamo arrivati a questo punto. 
Fate capire che Monti e Berlusconi sono pedine dello stesso gioco ANTI-ITALIA. Informatevi su internet e non con le Tv statali e private ( rai, merdiaset) non ascoltate i telegiornali della casta, andate nei blog di informazione, andate nei telegiornali privati della rete, condividete quanto piu potete le vostre notizie...
Sapevate che nei vaccini di ultima generazione ci sono sostanze sterilizzanti?
Sapevate che Monti e Berlusconi sono membri delle lobby massoniche?
Sapevate che il denaro contante non vale quanto credete?
Sapevate che l'Italia e' l'unico paese europeo che produce piu di quanto esporta e importa piu di quanto produce?
Sapevate che il parlamento sta salvando i Mafiosi e i delinquenti?
Sapevate che le banche ti rendono schiavo a tal punto da farti fare cio' che vogliono a tua insaputa?
ULTIMAMENTE E' DI MODA UNA FRASE....
SALITE A BORDO DELL'INFORMAZIONE... 
CAZZO!

Manovra Monti: un colpo alla casta, 100 agli altri!

Girovagando su internet ho trovato questo bellissimo articolo di GERMANO MILITE un giovane giornalista che ha sicuramente un grande futuro davanti a se, coofondatore del progetto  http://www.you-ng.it/  nuovissimo portale autogestito di informazione indipendente, nel quale vi invito a farci un giro in quanto e' veramente interessante.



 Le misure del Premier sono quasi esclusivamente fumo negli occhi e goffi contentini anti-casta. Ecco l'analisi degli ultimi provvedimenti "raggira Italia(ni)"

Il governo MontiL’assurdo delle “s.r.l” ad un euro, il fumo negli occhi dei negozi sempre aperti, il finto taglio agli stipendi dei parlamentari, il tetto massimo ai top manager degli enti pubblici che nasconde qualche cavillo-deroga di non poco conto: la manovra “Salva Italia” del governo Monti, a conti ben fatti, potrebbe essere rinominata “Manovra Raggira Italiani”. Non è per spirito pregiudizievolmente critico che scriviamo questo ma, purtroppo per tutti, per un’analisi oggettiva ed analitica delle varie “manovre” varate fino ad ora dai tecnici.
Ma andiamo con ordine:
1.    Cosa significa che, a breve, i giovani brillanti e pieni di buone idee, potranno costituire una S.r.l. con solo un euro di capitale? In termini concreti un bel nulla, anzi una sorta di paradosso. Con che credibilità, infatti, una S.r.l con capitale sociale di un euro potrebbe presentarsi ai clienti ed al mercato? Quale banca o istituto di credito, in Italia, sarebbe pronto ad investire il 100% con tassi ragionevoli? Chi accetterebbe di firmare contratti di fornitura con una società che, in caso di fallimento, vedrebbe i suoi soci patrimonialmente responsabili per una cifra così irrisoria? Ovviamente nessuno. C’è però da sottolineare il buon provvedimento che prevede l’azzeramento delle spese notarili, abbattendo così dei costi che in molti casi sono indecenti quanto ingiusticiati. Peccato però che, con una simile deregulation, in territori difficili come quelli meridionali, il rischio di società paravento per le attività malavitose sarà ancora più elevato rispetto al passato ed al presente. Certo è un provvedimento alla “meglio di niente” ma forse, in una situazione così drammatica, soprattutto se si è plurilaureati e pluridecorati, qualcosa di più concreto e realmente rivoluzionario lo si potrebbe proporre.

2.    A cosa serve liberalizzare alla maniera anglosassone l’apertura e la chiusura degli esercizi commerciali quando, al contempo, i soldi nelle tasche degli italiani sono sempre di meno? Il provvedimento suona simile ad un incremento della disponibilità di tavole da surf sul Monte Bianco. Se prima non si detassano i consumatori e gli stessi commercianti, come si pretende di “rilanciare l’economia”? Semplicemente prolungano l’orario d’apertura dei negozi? Peccato che agli italiani manchi proprio la materia prima per effettuare compere h24 e peccato che, nel 2012, emulare il modello iper-consumistico americano, non sia proprio da geni bocconiani.

3.    Sul taglio degli stipendi (pari a ben 400 euro mensili, sic!) la manovra-contentino appare abbastanza goffa: mentre infatti per i circa 200 parlamentari più blasonati (presidenti delle Camere e delle Comissioni), che sono ovviamente anche quelli meglio retribuiti, ci sarà una sforbiciata abbastanza ridicola che non supererà i 400 euro al mese, per i vari semi-sconosciuti (e quindi per la maggioranza) non cambierà assolutamente nulla: i 5000 euro/mese di sole indennità rimarranno praticamente invariati grazie ad un piccolo escamotage.  A confermarlo è anche “Il Messaggero” che parla chiaramente di un taglio nominale di 1300 euro (lordi) al mese che saranno accuratamente accantonati in un fondo ad hoc per “eventuali ricorsi”. Il provvedimento si era reso necessario visto che, da quando si è deciso (giustamente) di eliminare i dispendiosissimi vitalizi, anche i dipendenti di Camera e Senato godranno di una pensione erogata con sistema contributivo.
Ma ciò cosa comporta? Mentre per i vitalizi era prevista una tassazione sulle trattenute, per il sistema pensionistico standard, come noto, la somma è deducibile e quindi procura un abbassamento degli introiti da tasse. Per tale ragione, si è pensato di decurtare 1300 euro lordi dai compensi dei parlamentari meno influenti e, al contempo, di far rientrare dalla finestra il taglio fatto accomodare fuori dalla porta principale, destinando la somma ad un fondo particolare che però mantiene all’interno del pazzo i soldi sforbiciati dal generoso stipendio.

4.    Studiato appositamente per non far troppo male alla casta, in ultimo, anche il provvedimento utile(?) a limitare gli introiti dei top manager delle PA. Adeguando le retribuzioni dei dirigenti pubblici più importanti allo stipendio del giudice più alto di grado all’interno della Cassazione, automaticamente, tutti i super boss potranno guadagnare poco più di 300.000 euro l’anno (e a questo punto occorrerebbe una raccolta fondi per aiutarli a raggiungere senza patemi la quarta settimana del mese). C’è però il consueto “ma” che viene quasi sempre infilato nelle manovre che dovrebbero colpire chi le propone: secondo quanto si legge nel decreto “Salva Italia”, infatti, per il provvedimento specifico sono ammesse deroghe “motivate per le posizioni apicali delle rispettive amministrazioni” e, in aggiunta,  “un tetto massimo per i rimborsi spese”. Tradotto in termini più semplici, il governo Monti mette prima un limite ma poi precisa, subito dopo, che tale limite si può superare attraverso “deroghe motivate” e “rimborsi spese”. Del resto, con i miseri 300.000 e passa euro netti all’anno, c’è anche da capire chi, in tempi di crisi, da servitore dello stato qual è, decide di farsi rimborsare qualche spesa imprevista dai sempre più ricchi cittadini.

E dunque, concludendo, si comprende in maniera abbastanza agevole l’ennesimo disegno che salva prima di tutto chi è già salvo e chiede sacrifici sempre più spesso insostenibili a coloro che si trovano invece con l’acqua alla gola. Volendo usare una metafora, questo governo cala scialuppe di salvataggio a chi ha già un elicottero privato per raggiungere la riva e toglie anche i braccioli a chi annaspa in mare aperto e si accontenterebbe di un semplice salvagente.


FONTE: YOUNG.IT
AUTORE: GERMANO MILITE

«VUOI TROMBARE?» E LE RAGAZZE ACCETTAVANO PER NON PERDERE IL SUSSIDIO DI POVERTA'. COINVOLTO ANCHE IL PARROCO.

Giacomo Salerno: "Ecco cosa ci lascerà in eredità il Porco di Arcore: un porco genera porci..."
In sé potrebbe non sembrare una gran notizia: un sindaco arrestato per corruzione, concussione, peculato e voto di scambio è pura routine italiana. Ma stavolta la storia merita un’attenzione particolare, perché rivela alcuni misteri dolorosi della crisi economica in una delle regioni che ne è più colpita, la Sardegna . Adriano Puddu, arrestato sabato scorso su ordine del gip di Cagliari Giorgio Altieri, è il sindaco di Portoscuso, il comune del Sulcis alla ribalta delle cronache perché alle prese con la chiusura della grande fabbrica di alluminio dell’Alcoa. È accusato di essersi fatto corrompere da Carlo Lolliri, amministratore delegato della Portovesme srl, a sua volta indagato. Puddu avrebbe agevolato la realizzazione di un parco eolico della Portovesme, in cambio di stecche. Primo mistero doloroso: la Portovesme è una controllata della multinazionale svizzera Glencore, e Lolliri è l’uomo che sta trattando con il governo italiano per rilevare, salvandolo, lo stabilimento Alcoa. L’affare si complica, mentre l’Alcoa ha già avviato la procedura di licenziamento collettivo che lascerà senza lavoro almeno 1500 persone tra dipendenti diretti e indotto. Ieri mattina tutti i sindaci del Sulcis, capitanati dal presidente della Provincia di Carbonia-Iglesias, Salvatore Cherchi, sono andati dal Prefetto di Cagliari, Giovanni Balsamo, e gli hanno simbolicamente consegnato le loro fasce tricolori, per protestare contro le lentezze del governo nell’affrontare la crisi del Sulcis. Mancava solo il sindaco più interessato di tutti, Puddu, che la sua fascia tricolore l’aveva già simbolicamente consegnata all’ingresso del carcere cagliaritano di Buoncammino. Poi c'è l'accusa di CONCUSSIONE SESSUALE, che si inquadra perfettamente nell’inferno di una crisi economica che non perdona. Alcune ragazze di Portoscuso sono state costrette dal sessantacinquenne Puddu ad avere rapporti sessuali con lui per non perdere i sussidi di povertà del Comune. Intercettato per l’inchiesta sulla corruzione, il sindaco è stato ascoltato dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato. E il capo del nucleo investigativo regionale, Ugo Calledda, ha sentito frasi abbastanza chiare: “Vuoi trombare ? ”, diceva Puddu alla malcapitata di turno, che doveva rispondere “sì, certo” per non perdere qualche sussidio. Convocate dagli inquirenti, alcune ragazze hanno negato o minimizzato, e forse qualcuna tra loro era semplicemente impaurita. Un’altra ha vuotato il sacco: “Ho voluto riferire queste cose solo ora perché sono stufa del comportamento di quest'uomo con noi ragazze di Portoscuso. Lui approfitta delle donne in stato di necessità per portarle a letto, compresa mia sorella”. Che cos’è lo stato di necessità? È avere il telefonino difettoso, in grado di funzionare solo con il vivavoce, e un fidanzato che dunque sente perfettamente le richieste del sindaco e vede la sua ragazza dire di sì. La miseria del Sulcis l’abbiamo fotografata fino a ieri con le statistiche: 130 mila abitanti, 40 mila pensionati, oltre 30 mila disoccupati, 3300 cassintegrati. Da oggi abbiamo un’immagine più nitida e disperata. Gli investigatori della Forestale hanno documentato almeno cinque casi di ragazze tra i 20 e i 33 anni che avrebbero ceduto il proprio corpo in comodato d’uso al sindaco per difendere sussidi di povertà tra i 150 e i 200 euro al mese. Una di loro, secondo quanto pubblicato dall’Unione Sarda , avrebbe dovuto anche concedere una PRESTAZIONE OMAGGIO AL PARROCO ANTONIO CARTA, 51 anni, che non è indagato, verosimilmente in quanto mero utilizzatore finale. Intanto l’assessore ai Servizi sociali del Comune, Serena Galizia, è indagata con l’accusa di aver manipolato le liste dei sussidi in modo da favorire le ragazze segnalate dal sindaco. E dunque il secondo mistero doloroso di questa storia è nascosto nell’esiguità delle cifre. Puddu è accusato di aver preso dalla Portovesme 10 mila euro in biglietti da 500, che il 31 marzo 2011 gli inquirenti gli hanno trovato in casa durante una perquisizione, subito dopo una visita del sindaco nella sede dell’azienda. E dal carcere si difende dalle accuse di concussione sessuale, stando al suo avvocato Giuseppe Andreozzi, sostenendo che le sue erano solo battute scherzose. Se fosse vero sarebbe quasi peggio. Un sindaco così spiritoso che a una ragazza disposta a subire il ricatto sessuale per 150 euro al mese le chiede: “Vuoi trombare?”. Così per farsi quattro risate (Giorgio Meletti - Il Fatto Quotidiano)

lunedì 30 gennaio 2012

Ighina, un Uomo venuto dal Futuro.

Ho voluto ricordare quest'uomo staordinario ....Chi l'ha conosciuto diceva : L'uomo che avrebbe potuto salvare il pianeta da una distruzione "annunciata". Chi è dunque? Scienziato geniale o "extraterrestre" incarnato uomo?



Napolitano contestato a Bologna Cariche della polizia contro gli studenti

Lancio di uova contro le forze dell'ordine. Il capo dello Stato: proteste non sfocino in violenze. I manifestanti: è il primo responsabile di un futuro segnato dalla precarietà
ROMA - La polizia ha caricato gli studenti di Occupy Bologna che volevano contestare la visita del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel capoluogo emiliano: l'intervento della polizia è avvenuto dopo un lancio di uova contro gli agenti. Le proteste non sfocino in violenza, è stato l'appello del capo dello Stato. Lancio di uova e manganellate. Tra gli studenti e la polizia c'è stato un contatto in via dè Poeti e ci sono state manganellate. Gli studenti hanno poi indietreggiato imboccando una strada vicina. Un cronista della redazione bolognese di Repubblica è rimasto ferito durante la carica della polizia in via dè Poeti. È stato colpito con una manganellata in testa e sulla mano destra. È stato accompagnato al pronto soccorso, e per i medici ha riportato contusioni guaribili in due giorni. Spazzatura verso la Gdf. Rotoli di carta igienica e alcuni sacchi della spazzatura, buttati verso un cordone della Guardia di Finanza. Questa l'azione del gruppo di manifestanti, il centro sociale Tpo e il collettivo Sadir, a Bologna per contestare Napolitano. Con un piccolo corteo, al massimo 50 persone, si sono avvicinati all'aula Magna di Santa Lucia. Poi si sono fermati davanti alle forze dell'ordine all'angolo tra via Castiglione e via del Cestello. L'aula era il loro obiettivo ma sono stati respinti più volte dai cordoni di polizia. Molti i cori contro il presidente. «Per noi Napolitano non è la faccia pulita che tutti descrivono. Altro che Re Giorgio! Lui è il primo responsabile di un futuro segnato dalla precarietà». La laurea a Napolitano. «Un contributo fondamentale allo sviluppo della cultura europea e al superamento degli steccati ideologici». È questa una delle motivazioni che ha portato l'Università di Bologna a conferire al presidente della Repubblica Napolitano la laurea ad honorem in relazioni internazionali. I presidi delle facoltà di Scienze Politiche di Bologna e Forlì, Fabio Giusberti e Paolo Zurla, hanno ricordato anche l'impegno di Napolitano come «convinto sostenitore del processo di trasformazione del Partito Comunista Italiano nella direzione della socialdemocrazia europea» e il suo ruolo per la «tensione al superamento dei conflitti e l'investimento sul futuro». Trasparenza morale ecompetenza nei partiti. Napolitano chiede ai partiti di scegliere «candidati a ruoli di rappresentanza istituzionale che presentino i necessari titoli di trasparenza morale e competenza» come serve per recuperare «fiducia e prestigio» di fronte alle reazioni a comportamenti del passato e per «restituire voce ai cittadini-elettori». «Nelle situazioni concrete, nella cornice degli Stati nazionali o anche delle istituzioni europee, i partiti - ha detto Napolitano - possono conoscere periodi di involuzione e decadenza, perdendo tra l'altro il senso del limite. Ma la sola strada che resta aperta è quella del loro auto-rinnovarsi. Questo vorrei dire soprattutto ai giovani». La rete non sostitusice i partiti. «Non si prenda l'abbaglio di ritenere che di fronte alla crisi dei partiti la soluzione sia offerta dal miracolo delle nuove tecnologie informatiche, dall'avvento della Rete, che fornisce accessi preziosi e stimoli all'aggregazione che non sono sostitutivi dei partiti», ha detto ancora Napolitano a Bologna. In mano sacchi dell'immondizia con attaccato un cartellino che indica la facoltà di laurea. In testa un "tocco", il copricapo dei nuovi dottori. Così il centro sociale Tpo e il Collettivo Sadir hanno scelto di contestare in presidio la visita di Napolitano a Bologna. In contemporanea invece i collettivi degli studenti hanno scelto per un corteo che ha attraversato la zona universitaria della città, con l'obiettivo dichiarato di raggiungere l'aula Magna dell'Università dove è stata consegnata la laurea da honorem al presidente della Repubblica. La protesta. Circa 30-40 manifestanti dei centri sociali erano attorno alle 11.30 fermi in presidio in via Castiglione, lontani almeno 300 metri dall'aula Magna .«Lauree ad honorem per chi difende i beni comuni», il messaggio su uno striscione. «Benvenuti qui nella striscia di Gaza, in una città blindata», ha esordito un manifestante al megafono. Invece il corteo degli studenti di Occupy Bologna ha proceduto con vari stop-and-go a causa dei blocchi della polizia. Per due volte è stato fermato (via Guerrazzi e via Sampieri) e ha dovuto imboccare vicoli laterali, per poi imboccare la centrale Strada Maggiore contromano nel traffico. In piazza della Mercanzia sono volate botte con un giovane, probabilmente estraneo al collettivo, che però è stato isolato dagli altri studenti. Blitz al rettorato. Il secondo corteo organizzato a Bologna contro il capo dello Stato dai centri sociali Tpo e Sadir, si è concluso dopo un blitz in Rettorato. Una quarantina di giovani sono entrati nel palazzo di via Zamboni fino all'anticamera del rettore Ivano Dionigi. Lì hanno lasciato a terra alcuni sacchi contenenti spazzatura. «L'unica cosa che per noi si prospetta con la laurea è un futuro precario - questo il loro messaggio - benvenuto Napolitano nel mondo del precariato» Fonte: Il Messaggero

(VIDEO-DENUNCIA) Vaccini con CONTRINDICAZIONE non indicata...



Il video denuncia palesemente che da anni è in atto una sorta di scrematura umana,indicandoci chi sono i nuovi Hitler o Stalin!!!





i DIRITTI sono riservati all'autore del video Daniele di Luciano

CI SCUSIAMO MA CI HANNO CENSURATO IL VIDEO!!!!!

domenica 29 gennaio 2012

Macché debito, il guaio sono loro: tre criminali e un cretino

Il mondo intero lo sta gridando all’Europa: il problema non è il debito, ma l’euro. Persino un mega-speculatore come Charles Dallara dell’Institute of International Finance americano interviene sui negoziati sulla Grecia: «Non temiamo il debito in sé, ma la loro impossibilità di onorare un debito denominato in una moneta straniera, cioè l’euro». Al coro si aggiungono premi Nobel e prestigiosi macroeconomisti, ma “loro” non vogliono capire. “Loro”, per Paolo Barnard, sono «tre criminali e un cretino». Angela Merkel, Nicolas Sarkozy, Mario Draghi e Mario Monti. «Insistono con questa demenza devastante secondo cui il dramma che stiamo vivendo in questa caduta ad avvitamento nel baratro è dovuto al debito. Quindi bisogna pareggiare i conti, quindi ci vuole ancora più austerità». Tre criminali e un cretino? «Il cretino è Sarkozy», che non capisce che anche la Francia sarà cannibalizzata dalla Germania. Non è il debito il nostro problema, dice Barnard, giornalista e saggista, autore de “Il più grande crimine” sul complotto della finanza contro la Paolo Barnardsovranità degli Stati e organizzatore in Italia del primo summit mondiale sulla Modern Money Theory. «Se fosse denominato in moneta sovrana, e non in euro», il debito italiano «non causerebbe nulla, neppure fosse al 300% sul Pil». La Spagna dell’euro non-sovrano viaggia con un debito appena sopra il 60% del Pil, che è proprio il goal virtuoso del Patto di Stabilità voluto dalla Germania, eppure Madrid è nella fossa dei leoni e alla gogna dei mercati. Al contrario, dal 1994 al 1998 l’Italia della lira sovrana accumulò un debito stratosferico, fino a un picco del 132% del Pil, ma nulla accadde: perché? Lo conferma una recente analisi di “Repubblica”: a giudizio di “Standard & Poor’s”, la stessa agenzia di rating che ci ha appena declassato, a metà degli anni ‘90 l’Italia appariva come una delle economie leader dell’Unione europea, con una crescita media annua superiore al 2% nell’ultimo decennio. “S&P” apprezzava allora il record italiano di un tasso d’inflazione moderato, la responsabile condotta della Banca d’Italia nonostante il persistente elevato livello del disavanzo pubblico (9,4% del Pil) ed il gravoso e crescente debito (124% del prodotto intrerno lordo. L’agenzia di rating Charles Dallaraapprezzava anche «il forte tasso di risparmio» (15% del Pil) e «la concentrazione in mani nazionali ed europee del debito italiano».Ieri l’inflazione era al 5,8%, oggi è dimezzata ma siamo alla gogna: «Con la moneta sovrana, il deficit e l’alto debito dell’Italia erano risparmio dei cittadini, non il loro debito». Il problema? «Solo con l’introduzione del catastrofico euro, il deficit e il debito pubblico italiani sono diventati il debito dei cittadini», perché l’euro «è moneta non sovrana che l’Italia deve prendere in prestito dai mercati privati, e che non può emettere». Eppure, aggiunge Barnard, «i tre criminali e il cretino insistono contro l’evidenza universale», per cui «dobbiamo rimanere nell’euro a qualsiasi costo, anche se ci stiamo decomponendo da vivi, gridando di dolore per le piaghe da decubito dell’austerità». «Le riunioni dei leader della Ue si concentrano sui temi sbagliati», insiste ancora “Standard & Poor’s”. «L’adozione di pacchetti di austerità per ridurre i deficit non identificano i rischi reali». Infatti, aggiunge l’agenzia di rating, «durante i primi 10 anni dell’euro la Germania aveva uno dei deficit più alti in assoluto, mentre la Spagna aveva pareggio di bilancio». Le parole non sono confondibili: ci hanno detto, loro, i super-esperti di debito e “affidabilità”, che l’intero martirio sociale dell’austerity non ha senso: mentre la Spagna era un modello di disciplina di bilancio ed è finita alla Merkel, Sarkozy e Montigogna, la Germania, nonostante la versione di comodo di tanti «ipocriti falsari», aveva «una pagella pessima»: eppure «ha sempre volato».Quindi il problema non è il deficit: «La Germania vola perché esporta valanghe di cose in tutto il mondo», spiega Barnard. Ancora per poco, i mercani concedono prestiti alla Germania «solo perché sanno che può ripagare i debiti grazie a quell’export immenso», e non certo perché disponga dell’euro. «Se i tedeschi non avessero la carta delle esportazioni da giocarsi, avremmo i Piiggs», e cioè Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Germania e Spagna. «E infatti – aggiunge Barnard – la Francia del cretino è sotto attacco dai mercati sempre di più, perché ha questo sciagurato euro senza possedere un’arma potente come quella dei tedeschi». Eppure, «i tre criminali, seguiti a ruota dal cretino, devono consegnarci nelle mani dei barracuda dei mercati, massacrando il destino di milioni di famiglie e di centinaia di migliaia di aziende», fingendo si non sapere che «è impossibile risanare un’economia tassandola a morte e però impedendo allo Stato qualsiasi spesa pro cittadini che sia anche di un centesimo superiore a quanto i cittadini devono restituire in tasse, cioè imponendo il pareggio di Paul Krugman, Premio Nobel per l'economiabilancio». Se lo Stato spende 100 per noi ma poi ci tassa 100, cioè realizza il pareggio, «noi cittadini e aziende andiamo a zero nel portafogli: e come faranno cittadini e aziende a rilanciare l’economia se per anni andranno a zero coi loro risparmi?». Senza l’apporto dei soldi dello Stato, i risparmi di cittadini e aziende non bastano: e se si taglia lo Stato, chi può investire in produzione e in posti di lavoro? «Solo se lo Stato può iniettare denaro nuovo in quel contenitore più di quanto gli tolga in tasse». Ovvero: solo se non si farà nessun pareggio di bilancio, «noi cittadini e aziende avremo risparmio da investire in economia e occupazione». Ma questa iniezione vitale, aggiunge Barnard, «è possibile solo con una moneta che lo Stato può creare per sé: cioè una moneta sovrana, non l’euro». Ce lo stanno gridando da mezzo mondo, da Wall Street, dal “Financial Times”, da “Standard & Poor’s”, da Paul Krugman, «persino la Goldman Sachs lo ammette». Eppure, per la leadership europea, «dobbiamo essere spolpati vivi». Fonte LIBRE-associazione di idee.

Antonello Pirotto operaio sardo dell'Eurallumina intervistato da Lucia A...

29 gennaio 2012-Dopo il duro intervento dell'operaio sardo in cassa integrazione che ha mandato a quel paese l'ex Ministro Castelli nel corso della trasmissione di Michele Santoro, "Servizio Pubblico", Oggi lAntonello Pirotto è intervistato da Lucia Annunziata nel corso del programma domenicale in 1/2 ora.

Uno sfogo al presidente! Caro Monti ti scrivo.... di Angelino Daniele

Caro Monti ti scrivo, cosi' mi distraggo un po'... infondo forse e' quello che vuoi. Si mio Carissimo Nuovo presidente, Hai capito bene, tu insieme a tutta la classe politica ci volete distratti e poco informati, peccato che avete fatto i conti senza Internet.
Io come comune cittadino voglio farti alcune domande anche se so che queste mie non riceveranno risposta:
" Perche' non sono stati tolti i vitalizi ai politici?, Perche' la cosidetta Casta non ha perso alcun vantaggio?, Perche' le banche continuano a comandare sul popolo? Perche' Cosentino e' libero e i NO TAV sono in carcere? Perche diamine si chiede l'IMU ai cittadini e al Vaticano no? Perche' abbiamo lei come Capo del Governo se nulla e' cambiato rispetto al suo predecessore il signor Berlusconi?", Mi scuso se non ho messo l'appellativo Onorevole ma credo che quella persona di onorevole non abbia proprio nulla.
Caro Presidente Monti, so per certo che questa mia lettera confidenziale non ricevera' mai una risposta, e per l'ennesima volta un cittadino non ricevera' considerazione, ma non vi sono problemi, Le ho scritto perche' credo realmente che ci sia ancora SPERANZA per gli Italiani. Vi prego non toglieteci anche quella, date un segnale, ribassate i privilegi ai Parlamentari e Senatori, ribassate gli stipendi d'oro, tassate a percentuali la ricchezza dei pochi e non la poverta' dei molti. Dateci una speranza di poter rimanere nel nostro amato paese, dateci la speranza di non dover emigrare in altri paesi europei, date soldi per l'istruzione, la ricerca e la sanita', non per comprare strumenti di guerra che non servono a nulla.
Le mie non sono richieste, sia chiaro, ma e' solo un urlo scritto di SPERANZA, una voglia di farcela. Posso capire che non e' facile il " Lavoro" del politico, ma mi creda, non lo e' nemmeno quello di un cittadino costretto a sopravvivere con niente, non lo e' nemmeno quello dei giovani disoccupati italiani. Ma questo non lo capirete mai perche' non lo vivete, non sentite il pianto dei vostri figli che hanno fame, non sentite la preoccupazione di pagare un affitto, le bollette e tutte le tasse. Non avete il timore di Equitalia, lo strumento di morte creato a tavolino per incassare ancora piu' soldi, non avete il timore di restar senza benzina in macchina per andar a lavoro, non avete l'ansia di prendere un treno nelle condizioni piu schifose di viaggio e dignita', dove centinaia di persone sono ammassate nei vagoni.
Si ricordi Caro Monti che il popolo lo fanno i cittadini non i politici incravattati, che non sanno nemmeno lei chi e' ma che le hanno dato la fiducia perche sanno che alle prossime elezioni non saranno piu' con l'onorevole deretano seduto su una poltroncina rossa in alcantara.
Caro Monti, vi prego, date ascolto alla gente che ha da dire qualcosa, date ascolto ai manifestanti sparsi in tutta Italia, date ascolto ai giovani, agli anziani con 500 euro di pensione, agli imprenditori che si indebitano al punto di chiudere per i ritardi di pagamenti delle amministrazioni, date ascolto alle vittime di Equitalia, date ascolto ai parenti delle persone suicidate perche' disoccupati o perche' hanno perso una casa per 1000 euro di tasse non pagate che sono diventate 20 mila per magia telematiche degli uffici. Date ascolto all'Italia perche' se caso mai non lo avete ancora capito... GLI ITALIANI SONO I VOSTRI DATORI DI LAVORO.

(Ps: chiedo scusa per eventuali sgrammaticature nella lettera, ma sa, non sono professore e nemmeno laureato, sono semplicemente un cittadino normale, quello che per gli addetti ai lavori appartiene alla classificazione di ELETTORATO!)

DISTINTI SALUTI 
Caro Presidente Monti

Angelino Daniele cittadino LIBERO E ANTICASTA!

Contatto 28/01/2012 Europa schiava della mafia dei "rentier"

Marco Saba del Centro studi monetari parla della bufala del debito e della crisi monetaria, che farebbe comodo alla lobby dei banchieri, meglio indicati come "rentier" ceh significa nababbi che vivono di rendita. Conduce Daniele Martinelli.

BERE ACQUA IN BOTTIGLIE PROVOCA IL CANCRO AL SENO

 È stata identificata come la causa più comune dell’elevato tasso di diossina nella formazione del cancro al seno. Un oncologo ha detto: “ le donne non dovrebbero bere l’acqua dalle bottiglie lasciate nelle automobili. Il calore reagisce con i prodotti chimici della plastica che libera la diossina nell’acqua.” La diossina è una tossina che trova un buon alloggio nel tessuto e genera il cancro al seno. Quindi dovreste essere molto prudenti e non bere mai l’acqua lasciata in automobile se c’è la bottiglia di plastica. Questa informazione circola dal centro medico dell’esercito. Non mettere i recipienti e gli imballaggi di plastica nel microonde. Né la bottiglia d’acqua nel congelatore. La diossina causa il cancro specialmente quello al seno. La diossina inquina tantissimo le cellule del vostro corpo. Non congelare le vostre bottiglie di plastica con l’acqua così che non liberi diossina dalla plastica. Il primario della clinica del benessere nell’ospedale di Castle, Edward Fujimoto ha parlato della diossina ed è quindi malvisto. Egli ha detto non dovremmo mai riscaldare il nostro cibo nel microonde, soprattutto nei recipienti di plastica perché la combinazione delle alte temperature libera la diossina nel cibo e di conseguenza nel nostro corpo. Raccomanda invece di utilizzare recipienti di vetro come il pyrex o Corning o recipienti in ceramica, si ottiene lo stesso risultato ma senza diossina. La carne o le zuppe istantanee dovranno essere tolte dal recipiente e riscaldate con qualcos’altro. La carta non è malvagia ma non sapete cosa contiene. È più sicuro utilizzare il vetro soprattutto per riscaldare. Vi ricordiamo che i fast-food hanno modificato i loro imballaggi per diversi problemi di cui la diossina è una delle ragioni. È anche molto dannoso il film plastico (PVC) per rinvolgere e riscaldare il cibo nel microonde. È come una bomba atomica nel cibo, il calore eccessivo miscela la tossina velenosa del film ai cibi. È meglio coprire il cibo con un tovagliolo di carta.

sabato 28 gennaio 2012

L’Italia è avvisata: Cosentino libero e i No-Tav in galera

Hanno di nuovo toppato, e malamente: si sono fatti l’ennesimo autogol. Era da metà dicembre che aspettavamo questi arresti. Non pensavamo fossero così maldestri. Questa gente ha pensato, ancora una volta, di giocare la carta dei buoni e dei cattivi, sperando di dividere un movimento che invece è molto unito. E hanno creduto di spaventarci con la galera. Non hanno capito che, quando abbiamo cominciato questa lotta, l’unica cosa che abbiamo sempre messo in conto era di andare in galera. Forse questi magistrati non hanno capito cosa vuol dire disobbedienza civile. Gliel’abbiamo spiegato nel 2005 e poi nel 2010 davanti alle trivelle, glielo rispieghiamo oggi: disobbedienza civile vuol dire che i cittadini sono consapevoli dei rischi che corrono a infrangere le leggi ingiuste che lorsignori hanno fatto. Cosentino è libero e i No-Tav sono in galera. Abbiamo fatto decine di denunce per diffamazione contro molti giornalisti, ma le hanno sempre lasciate dormire nei cassetti. Eppure, quando Virano ha Alberto Perinofatto una denuncia contro Mercalli, pochi giorni dopo era partito l’avviso di garanzia nei suoi confronti. La legge è uguale per tutti? Questa operazione poliziesca di stampo fascista, anche se porta la firma di Caselli, è stata fatta non tanto per il movimento No-Tav, ma per l’Italia: per tutti quelli che che in questo momento alzano la testa, per i camionisti, per i taxisti, per i pescatori, per i sardi, per tutte le persone che hanno qualcosa da dire al signor Monti e alla sua squadra di banchieri che si credono i padroni del mondo. Non a caso, questi signori hanno messo in piedi questa operazione solo oggi, tanti mesi dopo i fatti contestati, perché proprio ieri davanti a Montecitorio hanno di nuovo sprangato e manganellato le persone che rivendicavano il diritto ad un lavoro decente. Queste cose sono successe contro il movimento No Tav, ma spalmate su tutta l’Italia. Certo, Bertolaso non va in galera: nonostante tutte le sue accuse, non lo arrestano. Noi sì: noi siamo pericolosi. Arrestano Guido Fissore, che ha fatto dieci giorni di digiuno per difendere il diritto alla legalità in un posto, la Maddalena di Chiomonte, dove la legalità non si sa neanche dove stia di casa: prima il prefetto dichiara che la strada nei vigneti è l’unica via d’accesso, e poco dopo compaiono cartelli sull’autostrada per segnalare l’accesso al cantiere – cantiere che poi nemmeno esiste, dato che non c’è neppure un progetto esecutivo: non potrebbero esserci neppure le Perino a Chiomonte di fronte a un reparto antisommossarecinzioni. Ma su questo, la magistratura non muove un dito: abbiamo fatto già molti esposti, ma fanno finta di niente. Ci sono indagini in corso sui lacrimogeni lanciati ad altezza d’uomo che hanno provocato feriti gravi tra i manifestanti? C’è un’indagine in corso sulle conseguenze per la salute provocate dall’uso massiccio dei gas lacrimogeni vietati dalla Convenzione di Ginevra? E come mai nessuno ha cominciato le indagini contro quei poliziotti che il 3 luglio hanno sprangato delle persone a terra, inermi? Strano, solo 3 gli arresti in valle di Susa: tentano di far credere la nostra sia ormai solo una lotta di frange oltranziste. E’ la loro teoria che portano avanti da sempre, regolarmente smentita da tutte le nostre manifestazioni. In questi giorni decideremo una grande manifestazione da fare in tempi brevi in valle di Susa, in cui chiamaremo tutta l’Italia. Visto che vogliono farci diventare il parafulmine e il simbolo di tutti, allora chiediamo a tutte le resistenze di venire in valle di Susa, alle nostre condizioni e coi nostri metodi di lotta popolare, quella di sempre. (Alberto Perino, sintesi della conferenza stampa del 26 gennaio 2012 a poche ore dall’operazione di polizia che ha colpito con provvedimenti restrittivi, tra cui 26 arresti, oltre 40 militanti No Tav in tutta Italia. Video sul sito notav.info).

UNO DI NOI!

CASTELLI A ME NON ME LI ROMPI I COGLIONI....
GRANDE DAVVERO..:)
E'  PASSATO ALLA RIBALTA PER QUESTA FRASE, DANDO VOCE A MILIONI DI ITALIANI, e' lui l'operaio sardo che con un suo sfogo ha mandato via Castelli, il leghista Castelli, che non ha retto il confronto con il popolo incazzato!
In Italia ce ne vorrebbero milioni come lui... GRANDE ANTONELLO!

CronacaPercorso:ANSA.it > Cronaca > News Terremoto scuote il Nord Tanta paura, pochi danni

E' stato il sisma più violento dopo quello dell'Aquila, scuole chiuse nel Parmense di Antonio Giovannini - PARMA - Una forte scossa di terremoto, appena due giorni dopo quella che aveva creato apprensione al Nord, ha nuovamente impaurito la gente nel pomeriggio, alle 15.53. Il sisma, di magnitudo 5.4, è stato avvertito dalla Svizzera all'Umbria e ha avuto per epicentro ancora una volta l'Emilia, tra le province di Parma e Reggio. E se mercoledì, alle 9.06, il 'cuore' del sisma (in quel caso di magnitudo 4.9) era stato localizzato tra Brescello, Poviglio e Castelnovo Sotto, nel Reggiano, oggi si è 'spostato' sull'Alto Appennino parmense, tra Corniglio, Berceto e Monchio delle Corti. Immediate le verifiche a tappeto in tutta la zona: il bilancio stilato a sera parla di qualche danno, anche alla Reggia di Colorno già toccata dal precedente terremoto, ma nessun ferito a parte qualche contuso nella fuga o qualche lieve attacco di panico. Per precauzione, comunque, domani saranno chiuse le scuole in tutto il Parmense, alcune anche nel Reggiano, a Montecchio e Castelnovo Sotto. Due famiglie sono state invece evacuate a Meletole, una frazione di Castelnovo, per alcune crepe 'sospette' nelle loro abitazioni. Le Ferrovie dello Stato hanno temporaneamente sospeso la circolazione sulla Milano-Bologna (appena venti minuti sull'Alta Velocità) per permettere alle squadre tecniche di Rfi la verifica di binari, ponti e viadotti, controlli estesi - con interruzioni - ad altre linee della zona: Parma-La Spezia, Lucca-Pistoia, Modena-Verona. Una scossa forte, dunque, ma anche molto profonda: 60,8 chilometri, contro i circa 33 di quella di mercoledì. E un sisma così profondo, "inusuale per la nostra regione", viene facilmente avvertito in un'area molto estesa, "ma allo stesso tempo attutisce la sua forza e le sue conseguenze", spiega l'ingegner Demetrio Egidi, responsabile della Protezione civile dell'Emilia-Romagna. Altre scosse sono state registrate alle 16.23, a 63,6 km di profondità (magnitudo 2.7), e alle 16.34 (3.2). "Si tratta - aggiunge Egidi - di un evento sismico distinto rispetto all'episodio di due giorni fa, in linea con la classificazione sismica tipica di quel territorio". Le prime notizie sugli effetti della scossa, e la conferma che anche questa volta l'ansia è stata più forte dei danni, sono circolate anche via Twitter, protagonisti gli stessi sindaci: "Bella botta! Lungo. Gente in piazza abbastanza tranquilla, giro in paese", fa sapere ad esempio dopo pochi minuti il primo cittadino di Vezzano sul Crostolo (Reggio), Mauro Bigi. "La gente è uscita per strada anche perché la scossa è durata più a lungo di quella di mercoledì", dice Massimo De Matteis, primo cittadino di Corniglio: niente a che vedere però con il 'boato' che alla metà degli anni '90 spazzo' via un quarto del paese e cinque prosciuttifici causa frana, "la più grande d'Europa" secondo il sindaco. Alla Reggia di Colorno, già lesionata mercoledì, i danni sono consistenti: tre statue sono cadute dalla facciata al suolo, così come delle balaustre di balconate già danneggiate due giorni fa. Ulteriori verifiche di vigili del fuoco e protezione civile sono state disposte su volte e solai, per capire se ci sono state lesioni profonde. A Berceto sopralluoghi sono stati compiuti nella cattedrale romanica, così come nell'abitato di Corchia, borgo medievale dove abitava il poeta Attilio Bertolucci. "Scossa fortissima, più forte di quella dell'altro giorno", secondo Giuseppe Vezzani, sindaco di Brescello, il paese di Peppone e Don Camillo sulla sponda reggiana del Po, dove l'altro giorno erano caduti calcinacci in chiesa. "Fortunatamente c'é stata solo una grande paura. Una paura che continua, non ci siamo abituati".

venerdì 27 gennaio 2012

(STORIA) 27 Gennaio... perche' e' il giorno della memoria?


Per non dimenticare- Primo Levi

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

"Castelli non ci devi rompere i CO****".... E SE NE VA...( guarda il video)

Servizio pubblico... Il signor On. Castelli (sempre con il suo Tablet che ha preso il posto del suo cervello) abbandona lo studio dopo un "accesa" dichiarazione di un Operaio Sardo...



di seguito pubblichiamo il video per vedere tutta la scena riprovevole dell' Onorevole Leghista!

Democratic Blog indovinate a favore di chi si schiera....
Rivoluzionari d' Italia 
MANDIAMOLI A CASA!


BUONA VISIONE!

giovedì 26 gennaio 2012

Italia leader mondiale nel carburante biologico ma...

 

Usare il mais per produrre energia? Ora non più: dopo cinque anni di sperimentazioni che hanno coinvolto 10 Università e circa 100 ricercatori (in gran parte trentenni), l’Italia si trova nell’inusuale ruolo di pioniere tecnologico nel campo delle energie rinnovabili. Si chiama Pro.e.satm, e consente di produrre carburante da biomassa non alimentare.

Biocarburanti di seconda generazione, un’invenzione tutta italiana, frutto di un investimento da ben 120 milioni di euro, a cui se ne sono aggiunti 12 della Regione Piemonte. Un progetto che porterà alla creazione di oltre 150 posti di lavoro, alla produzione di 42mila tonnellate di biocarburante e ad una riduzione delle emissioni di CO2 di circa 70mila tonnellate ogni anno. La bagassa, generata dagli scarti della produzione di canna da zucchero. Ma soprattutto la canna comune (arundo donax), che oltre a crescere spontaneamente sui terreni marginali di tutta la pianura padana, ha percentuali di sequestro di CO2 molto elevate, ha bisogno di poca acqua e pochi fertilizzanti nonostante la resa molto elevata (10 tonnellate per ettaro contro 3 t/ha del mais), e non intacca la produzione di cibo. (fonte: il fatto quotidiano)

Tutto bello fin qui, peccato che siamo in Italia, gia' un vero peccato, perche' le produzioni di biocarburante ecosostenibile e non inquinante come la classica benzina da petrolio, sono state bloccate per il "vaglio degli inquirenti". Bhe personalmente credo che alle aziende dei mercenari petroliferi il fatto di perdere dei guadagni sia un vero problema. La perdita del 30% dei guadagni sarebbe un vero dramma?
Pionieri di un processo che puo' realmente rivoluzionare il mondo, ma come spesso succede tutto diventa impossibile, intanto, gli Stati Uniti si stanno gia' facendo avanti per prendersi i diritti e il finanziamento del progetto e per l'ennesima volta, qualora questo succeda, avremmo perso un'altra occasione per poterci dare lustro nel mondo.
Spero realmente che chi di dovere non metta il blocco a quello che puo' essere la NUOVA GENERAZIONE, un carburante ecosostenibile e non altamente inquinante, con un costo molto inferiore e con le prestazioni simili a quelle di un comune carburante attualmente in commercio.