Il socialdemocratico tedesco, protagonista nel 2003 di un acceso scontro verbale con Silvio Berlusconi, durante il quale il premier italiano lo definì kapò, è stato preferito al liberaldemocratica britannica Diana Wallis e al connazionale Nirj Deva
STRASBURGO - Il socialdemocratico tedesco Martin Schulz è stato eletto presidente del Parlamento europeo per la seconda metà legislatura. Schulz è stato eletto al primo turno con 387 voti, su un totale di 670 voti validi. Candidati alla guida dell'Europarlamento, oltre al tedesco, erano anche la liberaldemocratica britannica Diana Wallis, che ha ottenuto 141 voti, ed il connazionale Nirj Deva, del gruppo dei Conservatori e riformisti, per il quale hanno votato in 142.
La maggioranza degli europarlamentari spera che il nuovo presidente sappia portare come ha promesso la voce del Parlamento in seno alle istituzioni europee, nel momento in cui i governi, in particolare Germania e Francia, intendono tenere soli le redini nell'Ue. Il copresidente dei Verdi Daniel Cohn-Bendit si è detto sicuro che Martin Schulz saprà "difendere il metodo comunitario di fronte ai tentativi di rinazionalizzazione degli stati" degli Affari europei.
Martin Schulz, 56 anni, è entrato a 18 anni nel partito socialdemocratico tedesco (Spd) ed è stato eletto al Parlamento europeo dal 1994. In italia conquistò le prime pagine alcuni anni fa, nel luglio 2003, per un acceso battibecco 1 con Silvio Berlusconi che, all'epoca capo del governo italiano, si insediava come presidente di turno dell'Unione europea. Il cavaliere, chiamato in causa per il conflitto di interessi, reagì proponendo Schulz per il ruolo di "kapò"
VIDEO - Quando Berlusconi insultò Schulz 2
Agenzie rating. "Bisogna dire un no chiaro" al sistema delle agenzie di rating, che è "una minaccia per il progetto europeo". Il neoeletto presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, nel suo discorso di insediamento, si scaglia contro le agenzie di rating affermando che "cresce il sospetto che anonime agenzie con sede a New York siano più potenti di governi democraticamente eletti".
FONTE: LA REPUBBLICA.IT
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