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sabato 28 gennaio 2012
L’Italia è avvisata: Cosentino libero e i No-Tav in galera
Hanno di nuovo toppato, e malamente: si sono fatti l’ennesimo autogol. Era da metà dicembre che aspettavamo questi arresti. Non pensavamo fossero così maldestri. Questa gente ha pensato, ancora una volta, di giocare la carta dei buoni e dei cattivi, sperando di dividere un movimento che invece è molto unito. E hanno creduto di spaventarci con la galera. Non hanno capito che, quando abbiamo cominciato questa lotta, l’unica cosa che abbiamo sempre messo in conto era di andare in galera. Forse questi magistrati non hanno capito cosa vuol dire disobbedienza civile. Gliel’abbiamo spiegato nel 2005 e poi nel 2010 davanti alle trivelle, glielo rispieghiamo oggi: disobbedienza civile vuol dire che i cittadini sono consapevoli dei rischi che corrono a infrangere le leggi ingiuste che lorsignori hanno fatto. Cosentino è libero e i No-Tav sono in galera.
Abbiamo fatto decine di denunce per diffamazione contro molti giornalisti, ma le hanno sempre lasciate dormire nei cassetti. Eppure, quando Virano ha Alberto Perinofatto una denuncia contro Mercalli, pochi giorni dopo era partito l’avviso di garanzia nei suoi confronti. La legge è uguale per tutti? Questa operazione poliziesca di stampo fascista, anche se porta la firma di Caselli, è stata fatta non tanto per il movimento No-Tav, ma per l’Italia: per tutti quelli che che in questo momento alzano la testa, per i camionisti, per i taxisti, per i pescatori, per i sardi, per tutte le persone che hanno qualcosa da dire al signor Monti e alla sua squadra di banchieri che si credono i padroni del mondo. Non a caso, questi signori hanno messo in piedi questa operazione solo oggi, tanti mesi dopo i fatti contestati, perché proprio ieri davanti a Montecitorio hanno di nuovo sprangato e manganellato le persone che rivendicavano il diritto ad un lavoro decente.
Queste cose sono successe contro il movimento No Tav, ma spalmate su tutta l’Italia. Certo, Bertolaso non va in galera: nonostante tutte le sue accuse, non lo arrestano. Noi sì: noi siamo pericolosi. Arrestano Guido Fissore, che ha fatto dieci giorni di digiuno per difendere il diritto alla legalità in un posto, la Maddalena di Chiomonte, dove la legalità non si sa neanche dove stia di casa: prima il prefetto dichiara che la strada nei vigneti è l’unica via d’accesso, e poco dopo compaiono cartelli sull’autostrada per segnalare l’accesso al cantiere – cantiere che poi nemmeno esiste, dato che non c’è neppure un progetto esecutivo: non potrebbero esserci neppure le Perino a Chiomonte di fronte a un reparto antisommossarecinzioni. Ma su questo, la magistratura non muove un dito: abbiamo fatto già molti esposti, ma fanno finta di niente.
Ci sono indagini in corso sui lacrimogeni lanciati ad altezza d’uomo che hanno provocato feriti gravi tra i manifestanti? C’è un’indagine in corso sulle conseguenze per la salute provocate dall’uso massiccio dei gas lacrimogeni vietati dalla Convenzione di Ginevra? E come mai nessuno ha cominciato le indagini contro quei poliziotti che il 3 luglio hanno sprangato delle persone a terra, inermi? Strano, solo 3 gli arresti in valle di Susa: tentano di far credere la nostra sia ormai solo una lotta di frange oltranziste. E’ la loro teoria che portano avanti da sempre, regolarmente smentita da tutte le nostre manifestazioni. In questi giorni decideremo una grande manifestazione da fare in tempi brevi in valle di Susa, in cui chiamaremo tutta l’Italia. Visto che vogliono farci diventare il parafulmine e il simbolo di tutti, allora chiediamo a tutte le resistenze di venire in valle di Susa, alle nostre condizioni e coi nostri metodi di lotta popolare, quella di sempre.
(Alberto Perino, sintesi della conferenza stampa del 26 gennaio 2012 a poche ore dall’operazione di polizia che ha colpito con provvedimenti restrittivi, tra cui 26 arresti, oltre 40 militanti No Tav in tutta Italia. Video sul sito notav.info).
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