lunedì 17 settembre 2012

La Cassazione: "Non c'è obbligo di registrazione al Tribunale per i blog e i notiziari web"


La Cassazione: "Non c'è obbligo di registrazione al Tribunale per i blog e i notiziari web"


Dovranno iscriversi come testata giornalistica solo se intendono chiedere il finanziamento pubblico.Sentenza storica: Ruta, condannato in primo grado
e in appello per il reato di stampa clandestina, assolto con formula piena

Per i notiziari web e per i blog diffusi su internet non c'è alcun obbligo di registrazione al Tribunale come testata giornalistica: ciò è necessario solo se intendono chiedere il finanziamento pubblico previsto dalla legge sull'editoria. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza di assoluzione del giornalista e saggista Carlo Ruta, autore di un blog che era stato condannato per il reato di stampa clandestina. Il punto è chiarito dalla motivazione della sentenza, appena pubblicata. 
Nel 2008 e poi nel 2011, in appello, la condanna di Ruta aveva suscitato apprensione e proteste nel mondo del web. La questione è stata ora chiarita in senso generale, perché la sentenza con la quale la III Sezione penale della Corte di Cassazione , il 10 maggio 2012,ha assolto con formula piena «il fatto non sussiste» il saggista Carlo Ruta, farà giurisprudenza.

Questi i punti essenziali. La Corte ha definito il blog «Accadde in Sicilia» un «giornale telematico di informazione civile» e ha aggiunto che esso «non rispecchia le due condizioni ritenute essenziali ai fini della sussistenza del prodotto stampa come definito dall’art. 1 L. 47/1948 (Legge sulla stampa, ndr), in quanto per esserlo dovrebbero esserci i seguenti requisiti: «un’attività di riproduzione tipografica; la destinazione alla pubblicazione del risultato di tale attività».
 
Carlo Ruta ha sottolineato il valore generale della sentenza che, a suo avviso,«susciterà sconcerto negli ambienti che mirano a limitare la libertà sul web, perché è difficile che ne sfuggano le implicazioni e il valore democratico che spero si traducano in una legge».

L’avvocato Giuseppe Arnone, che ha assistito Ruta, ha commentato: «Questa sentenza, motivata con chiarezza ed essenzialità, è un fatto di portata straordinaria. Abbiamo ottenuto un risultato enorme per la libertà d’informazione, che è un cardine della democrazia. Ora siamo più liberi e internet è riconosciuto come strumento fondamentale per un esercizio maturo dei diritti d’informazione e di espressione». 

Fonte lastampa.it

Nessun commento:

Posta un commento