Dopo il pestaggio e l'omicidio (sancito da una sentenza confermata in tre gradi di giudizio), sono arrivate anche le offese.
Stavolta è davvero troppo per la famiglia di Federico Aldrovandi, ragazzo massacrato dai poliziotti a Ferrara nel 2005, attaccata attraverso Facebook, su una pagina creata per difendere i diritti dei poliziotti.
«UNA VERGOGNA». Un episodio inaccettabile per tutti o quasi, tanto da spingere il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri a esprimersi al riguardo: «Vergognose e gravemente offensive», così il capo del Viminale ha definito le frasi apparse sul social network più popolare al mondo, tra le quali spiccava un «faccia da culo» rivolto da Paolo Forlani (uno dei poliziotti condannati) proprio a Patrizia Moretti, la mamma di Federico.
Così Cancellieri ha annunciato «l'immediato avvio di un procedimento disciplinare per sanzionare l'autore del gravissimo gesto».
VENDOLA E FERRERO SODDISFATTI. Reazione che ha raccolto il plauso della sinistra italiana: «Era ora decisione #Cancellieri per provvedimento disciplinare. Aspettiamo di vedere esito. Non c'è posto per queste persone nelle forze dell'ordine della Repubblica. Giustizia e rispetto per #Aldrovandi», ha scritto Nichi Vendola, presidente di Sinistra ecologia e libertà su Twitter.
«Giudico positivamente la presa di posizione del ministro Cancellieri che ha disposto un provvedimento disciplinare verso le persone che hanno offeso via Facebook la madre di Federico Aldrovandi», ha affermato Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista.
FERRERO: «CANCELLIERI NON DOVEVA USARE IL CONDIZIONALE». «È giusto che lo Stato si faccia sentire, con misure adeguate, e che faccia la sua parte, dicendo chiaramente da che parte sta: dalla parte delle vittime, non dei carnefici. Ora però il ministro dell'Interno dovrebbe assumersi l'impegno affinché la vicenda Aldrovandi non finisca come il G8 di Genova, con i colpevoli che sono stati promossi».
Ferrero ha poi fatto suo l'appello di Amnesty international: «In Italia, come chiede Amnesty in occasione della Giornata internazionale per le vittime della tortura, va istituito il reato di tortura. Il ministro dovrebbe infine chiedere scusa per il suo quanto meno inopportuno uso del condizionale e della formula dubitativa, qualche giorno fa, per interpretare il caso Aldrovandi, nonostante la condanna fosse già stata emessa. I genitori del ragazzo di Ferrara hanno già subito una violenza e un dramma assurdi, hanno lottato per avere verità e giustizia, ci vuole il massimo rispetto nei loro confronti».
Patrizia Moretti: «Ora chiediamo il licenziamento»
Ma la reazione più importante è stata certamente quella di Patrizia Moretti, la madre di Federico, che ha chiesto «il licenziamento dei poliziotti come ci era stato annunciato dal capo della Polizia Manganelli».«COMMENTI TROPPO FREQUENTI». Le parole del ministro Cancellieri sono state accolte positivamente anche da lei, ma non possono bastare: «Ben venga il procedimento per quelle frasi e quelle parole, commenti che sentiamo ormai da troppi anni, che ci sono sempre stati, ma venuti ora alla luce a livello nazionale casualmente e solo perché li ho denunciati. Ma il vero intervento che io e noi familiari di Federico attendiamo dal ministro è il procedimento disciplinare che porti al licenziamento degli agenti condannati per la morte di mio figlio».
Fonte:Lettera43.it
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