Lo scoglio della questione degli ammortizzatori
Camusso: "Priorità mantenere gli ammortizzatori sociali in tempi di crisi". Bonanni: "Contrari alla cancellazione della Cigs". Angeletti media: "La riforma della Cigs il governo non vuole farla ora, ma in futuro
Olivia Posani
ROMA, 19 febbraio 2012 - La Cassa integrazione straordinaria torna a dividere governo e sindacati proprio in vista dell’incontro dedicato agli ammortizzatori sociali di domani. E in attesa che arrivi al pettine anche il nodo dei licenziamenti, sull’articolo 18 Berlusconi e Bersani si scontrano a distanza: «Se ne deve poter discutere, non può essere un tabù», ha detto il Cavaliere. «E’ un tema estraneo ai problemi del lavoro», ha ribattuto il segretario del Pd
ROMA, 19 febbraio 2012 - La Cassa integrazione straordinaria torna a dividere governo e sindacati proprio in vista dell’incontro dedicato agli ammortizzatori sociali di domani. E in attesa che arrivi al pettine anche il nodo dei licenziamenti, sull’articolo 18 Berlusconi e Bersani si scontrano a distanza: «Se ne deve poter discutere, non può essere un tabù», ha detto il Cavaliere. «E’ un tema estraneo ai problemi del lavoro», ha ribattuto il segretario del Pd
La prima questione “sensibile” in agenda è comunque quella degli ammortizzatori. Aveva già fatto fallire il primovertice tra Elsa Fornero e le parti sociali. Il ministro del Lavoro lesse un documento che prevedeva l’abolizione della Cigs e successe il finimondo: impossibile togliere tutele proprio quando l’Italia entra in recessione e verranno persi ancora più posti di lavoro, fu la reazione risentita di sindacalisti e imprenditori. Nell’incontro successivo il ministro del Lavoro si impegnò a lasciare inalterata la situazione per 18 mesi.
E non ha cambiato idea. Ma, parlando a Bruxelles, ha illustrato il senso della riforma che il governo vuole varare: rafforzamento del sussidio di disoccupazione all’interno di una «revisione profonda» degli ammortizzatori sociali che, oltre all’impliamento della platea, dovrebbe puntare a mantenere (con la Cig) il legame tra lavoratori e impresa solo nei casi in cui sia possibile l’effettivo reinserimento dei lavoratori in azienda. Nulla da fare, invece, per quelli in cui lo stabilimento non abbia speranza. Fine della Cigs.
IL MANTENIMENTO degli ammortizzatori sociali che abbiamo, sottolinea subito Susanna Camusso, «è una priorità in una stagione difficile di crisi del sistema, dobbiamo stare attenti alle tutele». Eplicito, Raffaele Bonanni: «Siamo contrari alla cancellazione della Cigs e il ministro sa che vogliamo confermare gli amortizzatori esistenti». Anche perchè, prima di parlare di sostituzioni con il sussidio di disoccupazione, la Cisl vuole capire bene quale sarebbe durata e consistenza del sussidio, la platea interessata, come verrebbe erogato e via dicendo. Il numero uno della Uil Angeletti cerca di rasserenare il clima: «La riforma della Cigs il governo non vuole farla ora, ma in futuro».
IL MANTENIMENTO degli ammortizzatori sociali che abbiamo, sottolinea subito Susanna Camusso, «è una priorità in una stagione difficile di crisi del sistema, dobbiamo stare attenti alle tutele». Eplicito, Raffaele Bonanni: «Siamo contrari alla cancellazione della Cigs e il ministro sa che vogliamo confermare gli amortizzatori esistenti». Anche perchè, prima di parlare di sostituzioni con il sussidio di disoccupazione, la Cisl vuole capire bene quale sarebbe durata e consistenza del sussidio, la platea interessata, come verrebbe erogato e via dicendo. Il numero uno della Uil Angeletti cerca di rasserenare il clima: «La riforma della Cigs il governo non vuole farla ora, ma in futuro».
Restano i dubbi del Pd (di tutto il Pd). Spiega Bersani: «Prima dico, vedere cammello. Visto che una visione universalistica degli ammortizzatori sociali costa molto, è ragionevole una valutazione “in progress” che tenga conto che abbiamo un mare di crisi non solo quest’anno. Prima di mollare strumenti che servono metterei un meccanismo che renda credibile il finanziamento di un nuovo sistema».
QUANTO all’articolo 18, «ha poco o nulla a che fare — sottolinea — con i problemi che ha adesso il mercato del lavoro: non ho mai trovato un imprenditore che mi abbia detto che si fermava perchè c’è l’articolo 18». Per Bersani è comunque «positivo» che il tema licenziamenti sia lasciato per ultime, anche se avverte: «Se c’è un accordo condiviso tra il governo e le parti sociali va bene. Se manca l’accordo vedremo nel merito e ci comporteremo di conseguenza». Sicuri i mal di pancia: «Un accordo che interviene sull’articolo 18 la Cgil non lo firma», assicura il leader della Fiom, Landini.
QUANTO all’articolo 18, «ha poco o nulla a che fare — sottolinea — con i problemi che ha adesso il mercato del lavoro: non ho mai trovato un imprenditore che mi abbia detto che si fermava perchè c’è l’articolo 18». Per Bersani è comunque «positivo» che il tema licenziamenti sia lasciato per ultime, anche se avverte: «Se c’è un accordo condiviso tra il governo e le parti sociali va bene. Se manca l’accordo vedremo nel merito e ci comporteremo di conseguenza». Sicuri i mal di pancia: «Un accordo che interviene sull’articolo 18 la Cgil non lo firma», assicura il leader della Fiom, Landini.
Fonte: Quotidiano net
.
Nessun commento:
Posta un commento