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venerdì 10 febbraio 2012
La Ue indaga sulle "quote latte" italiane. Procedura d'infrazione per gli aiuti di Stato
La Commissione europea ha aperto un'indagine contro l'Italia per la proroga, concessa agli allevatori dal governo Berlusconi alla fine del 2010(dietro pressione della Lega), al pagamento dei rimborsi delle multe per lo sforamento delle quote latte negli anni precedenti. La decisione di Bruxelles, presa nel gennaio scorso, è stata pubblicata oggi sulla Gazzetta ufficiale.
La Commissione ha dato all'Italia un mese,che sta per scadere,per presentare le sue osservazioni,l'Esecutivo Ue avrà 18 mesi per decidere se intimare il rimborso delle multe da parte degli allevatori inadempienti allo Stato, che ne ha anticipato il pagamento pur essendo vietato dai trattati UE.
Tuttavia tale proroga sarebbe considerata,in via eccezionale,compatibile con il mercato comune,a condizione che quanto dovuto sia interamente rimborsato,tramite rate annuali di pari importo e che il periodo di rimborso non superi i 14 anni,a partire dal 1 gennaio 2004.
La Commissione europea, nella lettera inviata all'Italia, solleva numerosi dubbi sulla compatibilità della decisione di prorogare al 31 giugno 2011, il pagamento della rata delle multe sul latte. "Il costo della proroga è imputato su una dotazione globale di 5 milioni di euro destinata a fini diversi".
Bruxelles in primo luogo verificata l'esistenza dell'aiuto,sostiene che nessuna delle informazioni trasmesse dalle autorità italiane, permette di giustificare sulla base delle norme applicabili in materia di aiuti di stato nel settore agricolo. In secondo luogo ,la proroga comporta "una violazione" della decisione del Consiglio dei ministri ecofin, quando nel 2003 accettarono in via eccezionale che l'Italia si sostituisse ai produttori nel pagamento delle multe per le campagne dal 1995-1996 al 2000-2001, consentendo agli stessi produttori di estinguere il loro debito tramite pagamenti differiti su vari anni e senza interessi. Per Bruxelles quindi, la proroga si aggiunge a "quell'aiuto unico massimo non cumulabile con nessun altro tipo di intervento".
Inoltre, precisa la Commissione, le autorità italiane hanno reso noto che intendevano imputare l'equivalente sovvenzione della proroga di pagamento sull'aiuto 'de minimis', previsto per l'Italia, che permette di accordare fino ad un massimo di 7.500 euro per beneficiario, senza il preventivo via libera di Bruxelles. Anche su questo, la Commissione Ue solleva dubbi sulla possibilità che l'insieme degli aiuti 'de minimis' possano superare il tetto nazionale di 320,5 milioni di euro.
La Cia-Confederazione italiana agricoltori,protesta e commenta la decisione della Commissione,sostenendo che la storia delle quote latte debba terminare in fretta, perchè è costata finora oltre 1,7 miliardi di euro, ai quali hanno contribuito tutti, compresi gli agricoltori.Inoltre,sotiene la Cia,che in questi anni si siano tutelati gli "splafonatori" il cui operato ha causato soltanto danni,ignorando, invece, le esigenze dei tantissimi agricoltori onesti che stanno vivendo una grande crisi. La Cia, tiene a precisare di essersi sempre opposta fermamente alla proroga,perché considerata un vero sopruso e un atto di ingiustizia verso chi ha sempre rispettato le regole nazionali e comunitarie.
La tassa,firmata Bossi-Tremonti,ha sottratto decine di miliardi dalle zone più deboli del Sud,per coprire le voci più disparate,comprese appunto le quote latte.Un'operazione clientelare,demagogica ed assistenziale ad opera della Lega che ha pesato,more solito, sulle spalle dei più deboli!
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Viene da chiedersi come mai,dei convinti secessionisti come i leghisti,abbiano approfittato dell'aiuto di uno Stato di cui dichiarano di non voler fare parte.....forse ritengono,sia una sorta di risarcimento?
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