No, il questionario no! Il questionario europeo per sapere, «nel rispetto della privacy», di cosa ti fai, dai sali da bagno alle sigarettine, dall'alcol alle canne, no! Invece sì.
L'Ue, che è nata per quello, propone. E i governi nazionali obbediscono. In particolare quello italiano che, per recepire il peggio, pare avere un'autentica vocazione, se non missione.
ITALIANI SOTTO LA LENTE. Ed ecco qua: dopo l'ennesima lastra sociale dell'Istat, con domande degne della Cia, quest'altra Tac ai desideri, le abitudini, i gusti, con insinuazioni che manco il Kgb.
LA LETTERA DI MONTI & BALDUZZI. Gira da un po' una letterina, firmata Monti-Balduzzi, che non sono un duo di cantautori ma il premier e il ministro della Salute, alla quale è gentilmente obbligatorio rispondere, in quanto di «fondamentale contributo» per il governo, il quale si preoccupa di «studiare le abitudini e gli stili di vita della popolazione italiana e di valutare l'eventuale consumo di alcune sostanze potenzialmente nocive».
DAI SALI DA BAGNO AL TABACCO. Parafrasando Groucho Marx, la cosa sembra demenziale, ma non lasciatevi ingannare: lo è davvero. Perché solo presumendo di governare un popolo di dementi, il che ha in sé del surreale, si può sperare che il suddetto popolo risponda pavlovianamente a domandine facili facili che hanno per oggetto - ricevere la lettera per credere - il consumo di sali da bagno (con relativi effluvi), di bevande alcoliche, di tabacchi un po' così che danno quell'espressione un po' così, la propensione alle discoteche e, se mai, ai rave party, l'affezione a certi inequivocabili negozietti di fiducia, e così via.
Se il potere diventa pure un confessore
Il questionario è ficcanaso a livelli di malagrazia, e fin qui amen: la burocrazia, specie in Italia, è arrogante di default (e, a questo proposito, va menzionato lo stile Equitalia, intimidatorio, minaccioso perfino se ti comunica che non ha niente da comunicarti, ma in un modo talmente aggressivo che qualche malcapitato anziano, poco pratico, ci si sente male. È successo nel Fermano).UN POPOLO DI SCOLARETTI. Ma quello che davvero suona pazzesco è la presunzione che il destinatario si metta lì e risponda come uno scolaretto. Infatti di norma non lo fa. E allora Mamma Italia, per interposta Europa, insiste, ti rispedisce il questionario corredato da un non richiesto calendario.
Non basta più dimostrare che non sei un ladro (perché lo Stato lo presume, spesso senza facoltà di prova contraria); non basta più giustificare anche un cono gelato. Bisogna esser pronti a raccontare i peccati allo Stato-confessore.
I TOSSICI DELLA DROGA FORTUNA. Una sezione del Questionario (maiuscolo, come Controllo) si sofferma su giochi & lotterie, tradizionalmente proibiti, indi legalizzati pertanto non più peccaminosi, con un colpo d'ala e di cassa, che ha originato nuove legioni di tossici di quella droga che si chiama fortuna. E che lo Stato, non sapendo come curare, poi spedisce nei Sert, manco fossero eroinomani.
LE VECCHIETTE DEL GRATTA&VINCI. Così lo Stato prima ci guadagna (una decina di miliardi, attualmente); poi deve spendere per curare gli ammalati che contribuisce a creare. E fa davvero un brutto effetto entrare in tabaccheria per comprare, orrore, un pacchetto di sigarette e trovarsi in fila dietro una processione di vecchiette assatanate col Gratta&vinci, pur se hanno la pensione assottigliata.
Tu chiamale se vuoi aporie. Altrimenti chiamale come vuoi, almeno fino a che non ti arriverà un nuovo Questionario che magari ti chiede: «Quante parolacce al giorno, figliolo? Hai 60 secondi per rispondere».
di Massimo Del Papa
Fonte:lettera43.it
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