sabato 12 maggio 2012

IMU, Equitalia e patto di stabilità: la rivolta dei sindaci

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 I sindaci in rivolta contro IMU ed Equitalia. Ma cova una ribellione più radicale: quella che ha in mente De Magistris.

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Chissà se rivedremo l'Italia dei Comuni in un non lontano futuro. Un'ipotesi fantascientifica, sicuramente, ma se il nostro Paese finirà come Grecia è molto probabile che le autonomie locali comincino a far da sé. Ce l'abbiamo nel DNA, in fin dei conti, a differenza dei greci e di altri europei.
Le prime avvisaglie si colgono già, e non tutte ricollegabili all'imminente tornata elettorale amministrativa. Il sindaco di Calalzo di Cadore che caccia l'odiatissima Equitalia e riprende in mano (pubblica) la riscossione dei tributi, mentre mezza Italia, da Cosenza a Caserta al Piemonte medita di seguirlo. E' già previsto che i Comuni gestiscano in proprio i tributi, a partire dal 2013, mi sembra però improbabile che la riscossione dell'IMU possa venir sottratta ad Equitalia.
A proposito di IMU, i sindaci leghisti invitano i cittadini allo sciopero fiscale. Serviva proprio un bel coup de theatre, dopo gli scandali che hanno travolto la Lega mandando a ramengo i voti di protesta che il governo Monti le garantiva. Ma alle proteste della Lega si è unito anche l'autorevole Pisapia, sindaco di Milano ("Pisapia guida il fronte dei sindaci", dice il Sole24Ore), a traino anche il fiorentino Renzi e da Roma Alemanno. Pezzi da 90.
Finora nulla di nuovo. Ma c'è un pezzo da 90 che ha fatto una dichiarazione di cui non ha parlato nessuno, e che secondo me è la più dirompente.
Si tratta di De Magistris sindaco di Napoli, che ha messo in discussione senza mezzi termini nientemeno che il patto di stabilità:
«Il governo - ha detto De Magistris - ci deve dare subito segnali sul patto di stabilità altrimenti lo sforeremo sui beni costituzionalmente protetti», ha detto de Magistris. Il patto di stabilità impone ai comuni che hanno soldi in cassa di non spenderli per poter garantire il pareggio di bilancio. Napoli spenderà quel che ha in cassa, dce il sindaco, per pagare i servizi.
Chissà se Giggino alle parole farà seguire i fatti. Qualora accadesse, è ipotizzabile una reazione a catenza da parte di altre città, con le sanzioni che questo comporta. E se decidessero, poi, di non ottemperare neanche alle sanzioni? L'Italia dei Comuni ritorna.
Fonte: crisis.blogosfere.it

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