Dopo la Francia anche la Germania mostra di voler cambiare la tendenza rigorista imposta dalla sua cancelliera di ferro a tutta l'Europa.
Si è votato solo in una regione,che conta però oltre 13.000 milioni elettori,la Nordreno Westfalia è anche la più ricca della nazione ed il segnale è chiaro ha vinto la socialdemocratica Hannelore Kraft che nel suo programma ha intenzione di spendere ed investire soprattutto per l'infanzia e l'istruzione,prevedendo solo un approccio graduale al taglio dei debiti.
L'articolo che segue,scritto da Marina Verna sulla stampa.it,aiuta meglio a capire chi sia e come la signora Kraft intenda voltare pagina,buona lettura!
Hannelore, la ragioniera che sfida la politica del rigore
“Che giornata meravigliosa!” Hannelore Kraft, 50 anni, neo
ministro-presidente: «Sono onorata, il mio proposito è fare qualcosa per
l’infanzia e l’istruzione, e questo farà bene anche alle finanze del
Paese»
«Indebitarsi per prevenire i problemi costa meno che ripararli»
Le donne funzionano in modo diverso dagli uomini, non meglio o
peggio. Hanno altri pensieri, altre esperienze, altre priorità». E così,
«funzionando» in modo diverso e infilandosi là dove gli uomini non
volevano andare per esempio, a raccogliere i cocci delle sconfitte – la
socialdemocratica Hannelore Kraft è arrivata per la seconda volta in
venti mesi in cima al suo Land, il Nord Reno-Vestfalia. Rieletta con un
programma di spesa dopo che il suo governo era caduto per eccesso di
debiti. E c’è pure chi la suggerisce come antiMerkel alle elezioni
federali del 2013. Due donne diametralmente opposte, due politiche
inconciliabili: il rigore contro l’indebitamento.
Il destino del nuovo ministro-presidente è già nel nome: Kraft,
forza. E di forza gliene è occorsa tantissima per coprire la lunga
strada che da Müllheim – la cittadina della Ruhr dov’è nata nel 1961,
figlia di un tranviere e una commessa – l’ha portata ai palazzi del
potere di Düsseldorf, l’elegante capitale del Land dove però lei non
abita: la sua città è sempre Müllheim, di cui ha conservato il forte
accento e i modi semplici e solidi. E dove vive con il marito,
conosciuto ai tempi della scuola a una festa di Carnevale, e il figlio
diciannovenne. Lì ha studiato, ha preso un diploma e ha cominciato a
lavorare in banca. Ma era una vita troppo piccola. Così si è iscritta
all’Università e ha studiato economia, laureandosi a Duisburg a 28 anni,
con un intermezzo al King’s College di Londra. Il nuovo lavoro è
conseguente: consulente aziendale per la piccola industria. Il suo mondo
è quello: la Ruhr operosa e modesta.
La politica arriva, un po’ a sorpresa, nel 1994, alle elezioni
comunali a Müllheim. Serve un volto nuovo, lei è capace, dopo pochi mesi
ha già un ruolo di responsabilità. Bastano sei anni per fare il salto
nel parlamento regionale e poche settimane per diventare ministro degli
Affari federali ed europei, poi dello Sviluppo tecnologico. Il grande
salto avviene nel 2005 quando, dopo 39 anni di governo ininterrotto, la
Spd è battuta dalla Cdu e perde il Land. I politici locali, stravolti i e
avviliti, non sanno come ricominciare. Affidano a lei la riscossa,
nominandola nei posti-chiave che servono a prepararla: capogruppo al
parlamento, responsabile del partito. È la prima donna eletta in quelle
cariche. Cinque anni dopo Kraft restituisce il Land al suo partito,
anche se con un governo di minoranza. Da ministro-presidente dimostra
che cosa significhi «funzionare diversamente». Fa una classica politica
socialdemocratica: più giustizia sociale, più asili, scuole mgiliori,
aiuti alle famiglie. Per lei i debiti sono «denaro ben investito». «È la
regina del debito, una irresponsabile», la accusano dall’opposizione.
Effettivamente, Kraft spende molto, oltre a non aggredire il debito
(172 miliardi di euro): abolisce le tasse universitarie che il suo
predecessore aveva appena messo, riforma il sistema scolastico, promulga
nuove leggi per l’integrazione. Tutte riforme che costano. Nel 2011 il
deficit è di tre miliardi e la Corte dei conti boccia una manovra perchè
contempla troppi nuovi debiti. A marzo 2012, davanti a una finanziaria
che prevede un deficit ancora superiore al 2011 – 3,6 miliardi –
l’opposizione fa cadere il governo. Ma oggi Kraft è di nuovo in sella
con una percentuale altissima, che le consentirà di formare una
maggioranza con i verdi.
«Non dobbiamo solo risparmiare», è stato il mantra ripetuto in
campagna elettorale. «Risparmiamo in modo coerente, miglioriamo le
entrare, ma ricordiamoci che nessun bambino deve restare indietro.
Perché se resta indietro ci costerà molto di più». Conti alla mano, ha
dimostrato che spendere bene per la famiglia e l’istruzione permette di
ridurre gli immensi costi delle «riparazioni» per i disastri familiari e
scolastici. Ogni anno, ha ricordato, «il Nord Reno-Vestfalia paga 23
miliardi in “riparazioni” su un bilancio di 55 miliardi. Perché non
aiutiamo prima genitori e insegnanti? A conti fatti, spenderemo meno». E
gli elettori le hanno creduto.
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