Il binomio Europa-crescita lo ha portato
all'Eliseo e la sua sfida all'austerita' ha vinto sul 'Paese
forte' di Nicolas Sarkozy. Ora e' con la ricetta anti-crisi di
Francois Hollande che i Ventisette, a cominciare dalla Germania
del cancelliere Angela Merkel, dovranno da domani fare i conti.
Il neo-eletto capo di Stato francese fin dall'inizio della
campagna elettorale ha puntato sulla crescita come elemento
indispensabile, da accompagnare al rigore di bilancio, per far
uscire l'Europa dalla spirale della crisi, sfidando la linea di
austerity promossa dal direttorio Merkel-Sarkozy. Ma nonostante
i toni di sfida e i ripetuti annunci di voler rinegoziare il
'fiscal compact' una volta arrivato all'Eliseo, il nuovo
presidente francese dovra' trovare un compromesso con Berlino.
Come annunciato dai suoi consiglieri questa mattina sara'
proprio la cancelliera tedesca la prima telefonata di Hollande
presidente. E sara' il vertice informale europeo di fine
maggio, la prima volta in cui Hollande e la Merkel si
ritroveranno allo stesso tavolo da pari a pari. Gia' alla
vigilia delle elezioni ad abbassare i toni ci ha pensato Pierre
Moscovici, direttore della campagna elettorale di Hollande,
sottolineando in un'intervista alla Frankfurter Allgemeine
Zeitung (Faz) che "l'amicizia franco-tedesca rimane un elemento
essenziale e strutturale della nostra politica. Non abbiamo
intenzione di provocare una crisi".
Il candidato socialista ha impostato la sua campagna
elettorale sui giovani, sulla crescita economica del Paese, su
piu' tasse per i ricchi e sulle aperture sociali agli stranieri
e ai gay. Tra i punti principali del suo programma, ripetuti
nel faccia a faccia con Sarko' preceduti da "Moi presidente de
la Republique...", la creazione di 150.000 posti di lavoro nel
settori dell'innovazione ambientale e sociale; la creazione di
500.000 'contratti di generazione' per cui un'impresa puo'
ottenere vantaggi fiscali se assume un giovane mantenendo
parallelamente un anziano al lavoro. Sull'Europa, Hollande
punta a un ruolo maggiore per la Bce, che dovrebbe avere la
liberta' della Fed americana, e spinge per gli Eurobond, la
Tobin Tax e la Carbon tax. Sul fronte fiscale interno invece
l'obiettivo e' quello di tassare di piu' i ricchi alzando al
75% l'aliquota per i redditi superiori a un milione di euro
l'anno e a 45% quelli superiori a 150mila euro. Tra gli
obiettivi anche quello di correggere la riforma pensionistica
di Sarkozy reimpostando l'eta' pensionistica 60 anni, ma solo
per chi ha 41,5 anni di contributi.
Fonte:AGI.it
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