Gli operai dei cantieri di Sestri Ponente hanno di nuovo manifestato a Genova.
Dopo l’incontro con il Governo ancora nessuna garanzia, nessuna commessa.
Insomma, sono a rischio 800 posti di lavoro, più di duemila se si contano i dipendenti delle ditte esterne.
Ma proprio lo stesso giorno da fonti interne a Fincantieri arriva la notizia di una nuova “assunzione”: il 22 settembre Fintecna (cioè il ministero dell’Economia di Giulio Tremonti, amico della Lega) ha deliberato la nomina del nuovo collegio sindacale e di un nuovo membro del consiglio di amministrazione di Fincantieri, una poltrona ambitissima.
Per la retribuzione, ma non solo.
L’incarico dovrebbe diventare effettivo il 22 ottobre.
La nomina tecnicamente deve essere ratificata, ma pare certo che il posto andrà all’architetto Alessandro Agostino, classe
1967.
Ai piani alti di Fincantieri subito è corsa una domanda: “Ma chi è? Avrà le competenze per occuparsi di un’industria che sta vivendo un momento drammatico ed è sull’orlo del disastro?”, si chiede un dirigente dei cantieri.
La risposta ai dubbi è presto data: si tratta di un architetto di Chiavari, figlio del sindaco della cittadina della Riviera ligure.
Da una visura camerale Alessandro Agostino non pare avere competenze specifiche.
È un architetto che si è occupato prevalentemente di società immobiliari.
Ma il curriculum di Agostino è anche un altro.
Come ricordano le cronache giudiziarie liguri, l’architetto nel febbraio scorso è stato condannato in appello per tentata concussione a 4 anni, nonché all’interdizione perpetua dai pubblici uffici nel caso Previ.
Uno scandalo che ruota proprio intorno a un ex cantiere navale, e forse per questo è stato ritenuto che avesse una competenza nel settore e fosse la persona più adatta a occuparsi di Fincantieri.
Nello stesso processo era stato condannato anche suo padre, Vittorio, sindaco di Chiavari.
La Corte d’Appello ha inflitto al primo cittadino una pena di 6 anni.
Ed ecco un paradosso: certo, la condanna non è definitiva, ma un comune di decine di migliaia di abitanti, una vera e propria città, è guidato da un sindaco che in Appello è stato condannato anche all’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
In una Liguria ormai abituata a tutto, però, nemmeno questo fa più notizia.
Anzi, la Lega ha deciso di puntare tutto sulla famiglia Agostino, con il giovane Alessandro che ricopre la carica di segretario cittadino del partito di Umberto Bossi.
A Chiavari la Lega ha una testa di ponte importantissima.
Da qui veniva Maurizio Balocchi, uomo chiave del Carroccio, tesoriere degli anni d’oro, nonché anima delle sfortunate imprese finanziarie degli uomini di Bossi: prima la banca Credieuronord, che senza l’aiuto di Gianpiero Fiorani (il furbetto del quartierino) stava finendo a gambe all’aria.
Poi il Bingo del Carroccio, che non ebbe certo fortuna.
Ma è soltanto l’inizio: alla morte di Balocchi, il suo posto è stato preso da Francesco Belsito. La sua è stata una carriera folgorante: Belsito ha iniziato come buttafuori delle discoteche di Genova, poi nel 2006 è diventato autista e collaboratore tuttofare di Alfredo Biondi.
Quindi il grande salto: Belsito diventa il custode dei segreti finanziari del Carroccio e in particolare della famiglia Bossi che lo vuole come amministratore dell’Editoriale Nord.
Così Belsito vola a Roma: prima viene scelto per la poltrona di vice-presidente di Fincantieri. Poi addirittura come sottosegretario alla Semplificazione Normativa.
A ogni passo, però, seguono polemiche.
Qualcuno, andando a vedere il curriculum ufficiale del membro del Governo, nota una frase: “Laureato in scienze politiche”.
E scoppia il caso: nei documenti depositati al cda della Filse (la finanziaria della Regione Liguria, altra poltrona su cui ha seduto) Belsito aveva dichiarato di essere laureato in scienze della Comunicazione.
Ma Belsito è davvero laureato oppure no, come sostengono i suoi critici?
Alla richiesta del cronista del Fatto di mostrare il titolo di studio, il neo-Sottosegretario rispose: “Ho due lauree”. Ma dove le ha prese? A Malta e a Londra.
Come scrisse Il Secolo XIX, alla segreteria dell’ateneo di Genova, dove dovrebbero essere passate le pratiche per il riconoscimento delle lauree all’estero, la carriera universitaria di Belsito risultò “annullata”.
Non basta: è di pochi mesi fa la protesta degli agenti della questura di Genova che notarono una Porsche Cayenne nera fiammante che occupava i posti riservati alle auto di servizio della Polizia.
Ci volle poco per scoprire che l’auto era quella in uso all’onorevole Belsito.
Anche se intestata a una società di noleggio di Roma.
Intanto Belsito sedeva indisturbato sulla poltrona di Fincantieri.
Con un paradosso: eccolo in prima fila alle manifestazioni degli operai dei cantieri di Genova che protestavano contro le scelte del consiglio di amministrazione della società.
In pratica Belsito manifestava contro se stesso.
Finché, visto che era anche sottosegretario, ha deciso di lasciare la poltrona di Fincantieri.
A un suo fedelissimo.
Proprio Alessandro Agostino, il suo collaboratore.
Partito di lotta e di poltrone.
Finché, visto che era anche sottosegretario, ha deciso di lasciare la poltrona di Fincantieri.
A un suo fedelissimo.
Proprio Alessandro Agostino, il suo collaboratore.
Partito di lotta e di poltrone.
Ferruccio Sansa
(da “Il Fatto Quotidiano”)
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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