venerdì 16 marzo 2012

La fiducia nei partiti è del quattro per cento e parlano di ritorno della politica di Oliviero Beha

La fiducia nei partiti è al 4% e si discute del ritorno della politica dopo la stagione dei "tecnici": ma ci stanno canzonando? Di che parlano?
Mettiamo insieme qualche tessera dell'attuale mosaico, per vedere qual è il disegno sullo sfondo. Operazione - sembra - assai infrequente, o addirittura rara. O peggio...

1) Dallo scorso novembre c'è il governo tecnico di Monti per turare la falla "greca" del nostro debito sovrano, dello "spread",di una falange di disoccupati ecc. I disastri della politica precedente, correa in questo nel suo complesso anche se con maggiori responsabilità di Berlusconi e C. che hanno governato assai di più.

2) Da allora, intermittentemente e adesso più rapidamente perché almeno inizialmente con "lacrime & sangue" del genere "inique" la falla sembra avviata a essere turata, la medesima politica di prima di Monti chiede di tornare a essere protagonista per la "democrazia".

3) Dico la medesima perché nessuno, ripeto nessuno, dei leader grandi, piccoli e minimi di "quella" politica ante-Monti si è ritirato per getto della spugna o dell'asciugamano sul ring della realtà. Naturalmente nella metafora i "pugili suonati" siamo noi italiani più o meno consapevoli (meno, pare...).

4) Mentre fervono progetti e richieste da parte dei partiti esistenti e dei politici che li rappresentano in direzione di un "ritorno alla politica" dopo tanto "tecnicismo non eletto dal popolo...", i giornali o i facenti funzione quasi ogni giorno ci raccontano di scandali che di politico nel senso nobile del termine non hanno nulla: come ti giri, c'è qualcuno, qualche area, qualche intreccio partitico-imprenditorial-finanziario ecc., che ruba o ha rubato.

5) Questo colossale "furto" ripeto letterale, penale e non metaforico (come quando si fa riferimento alla "sospensione della democrazia"), stando a smentite e distinguo sembra sia avvenuto all'insaputa della "crema" di questa classe politica. Nessuno sa mai nulla e tutti i "ladri" anche non virgolettati avrebbero agito per conto loro, come singoli, bande o in concorso, ma mai d'accordo o su mandato dei leader e dei leaderini.

6) I dati del "Lupo Mannheimer", il più quotato sondaggista della materia e di fama riconosciuta sub specie "vespina" in tv, sono impietosi con "questi" partiti e con "queste figure" che conosciamo bene per forza perché occupano il suolo pubblico televisivo nella stranota spartizione: è rimasto (per ora) soltanto il 4 % dei votanti ad avere qualche fiducia in loro. Niente.

Eppure nessuno se ne dovrebbe meravigliare stando alle tessere di questo mosaico che sottopongo alla vostra attenzione perché lo smentiate, se potete. E invece parrebbe che "questa" politica, "questi" partiti, "questi" politici di professione non se ne siano dati per intesi e si muovano sulla scena pubblica all'ombra di Monti in attesa di duellare elettoralmente per riprenderne il posto. C'è in giro un fortissimo sentore di presa per i fondelli. Voi lo avvertite? Credo che proprio per l'importanza della "democrazia", della sua qualità e a questo punto della sua sopravvivenza, dovremmo preoccuparci di tutto ciò almeno come stiamo facendo delle nostre tasche (a proposito, qui ogni tanto qualcuno scrive che io parlo dal pulpito di grandi stipendi: siete matti od offuscati ? Secondo voi il potere paga tanto -o abbastanza da farlo invidiare dalle folle- chi lo critica davvero, senza partiti presi e mai su commissione? Perché non fate la fatica di distinguere?). Se non lo facciamo, almeno non lamentiamoci "dopo". Ce la saremo cercata, come è accaduto "prima". Il prima e il dopo di Monti sono puramente indicativi...

Fonte.Tiscali.it

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